LA COMMERCIALIZZAZIONE
È indispensabile premettere che in ogni paese produttore di riso le classificazioni commerciali dei tipi di riso, non tengono conto delle Caratteristiche di qualità intese come comportamento in cottura o come valore nutritivo.
Nel commercio internazionale le più diffuse classificazioni sono basate sulle seguenti caratteristiche:
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la lunghezza del chicco e/o il rapporto tra lunghezza e larghezza dello stesso;
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il contenuto percentuale di grani rotti o di altri difetti e impurità.
Le varietà di riso in Italia vengono determinate attraverso una legge (l) che le divide in quattro gruppi:
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originario o comune
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semifino
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fino
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superfino.
Le aggettivazioni di tali gruppi non tengono conto della qualità, ma si basano su parametri quali: la lunghezza, l'aspetto e la forma.
Tutti i risi conservano la denominazione varietale che viene data al momento della loro costituzione, dai selezionatori.
La Legge italiana prevede che su ogni confezione di riso sia indicato il gruppo e la varietà (non sono possibili le miscele di diverse varietà).
Tuttavia è previsto che alcune varietà siano raggruppate per similitudine e in tale caso è ammesso che la varietà contenuta nella scatola non corrisponda a quella indicata, sempreché faccia parte dello stesso raggruppamento.
Esistono altri parametri di commercializzazione internazionale: ad esempio, nel mercato della UE la classificazione é così aggettivata:
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riso tondo
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riso medio
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riso lungo A
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riso lungo B.
Essa viene determinata in base alla lunghezza del chicco e al rapporto lunghezza/larghezza dello stesso.