I controlli sul riso
“Il riso di qualità: origine, controlli e tutela dei consumatori”, è il tema di uno dei convegni ospitati da Risò che ha visto protagonisti i rappresentanti dell’Ente Nazionale Risi.
Scopo dell’incontro: fare chiarezza sulle dinamiche dei controlli nella filiera del riso e mettere sotto la lente d’ingrandimento le sinergie tra le istituzioni (ICQRF, Carabinieri TA, Agenzia delle Dogane, Ente Nazionale Risi).
Luca Veglia, alla guida dell’Unità Investigativa Centrale, Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari ha spiegato ai presenti il ruolo di ICQRF, la dislocazione sul Territorio e le dinamiche dei controlli: nel 2024 sono stati effettuati ben 54.882 controlli totali ispettivi e analitici su tutta la filiera agroalimentare con un 12,9% di prodotti irregolari; tra essi spicca anche la tutela del riso BIO. I Carabinieri della Tutela Agroalimentare (TA) sono intervenuti con il Colonnello Raffaello Ciliento e il Maresciallo Leonardo Gargano illustrando la piramide organizzativa dell’Arma e focalizzandosi sui controlli relativi al riso e a quali criticità si possono incontrate. L’importanza dei controlli doganali è stata spiegata da Federica Sassone (Ufficio Dogane Vercelli) che li ha definiti come un supporto fondamentale per tutelare l’eccellenza che esportiamo. Sono stati citati diversi casi in cui il protagonista dei controlli era proprio il riso con le sue regole di esportazione, riprese anche dal doganalista Edoardo Barbero.
Chiara Natale (Laboratorio Chimico di Genova, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) si è soffermata sulla classificazione doganale del riso Basmati che arriva in Italia come riso semigreggio e deve sottostare a specifiche normative e standard internazionali. Nel 2023 il 6% dei campioni di Basmati analizzati non erano conformi; nel 2024 il 4% e nel 2025, ad oggi, il 3% presenta irregolarità.
Cinzia Simonelli, responsabile del Laboratorio di Chimica Merceologia e Biologia Molecolare di Ente Nazionale Risi, si è soffermata sul controllo qualità dei campioni commerciali. Il Laboratorio dell’Ente Nazionale Risi funge, infatti, da collettore per i campioni prelevati da ICQRF e dai Carabinieri TA che hanno in essere una convenzione specifica per l’analisi merceologica, relativamente alla conformità alla Legge del Mercato Interno.
Differenti sono, infatti, le difettosità che possono essere presenti nel pacchetto di riso commerciale: da quelle che inficiano meramente l’aspetto del campione analizzato (grani rotti o rotture, striati o pigmentati, gessati, danneggiati, immaturi, malformati e di altra varietà…) a quelli che possono, invece, creare un danno alla salute (grani danneggiati da calore, materie estranee commestibili e materie estranee non commestibili).
Dal 2020 ad oggi sono sempre poco meno di 300 i campioni annuali analizzati da ICQRF che esegue un campionamento su tutto il territorio italiano nella grande distribuzione, nelle industrie, nei punti vendita e nei mercati etnici. Le irregolarità si attestano sempre al di sotto del 15%.
Va sottolineato che, dalle analisi condotte dal Laboratorio, emerge come il prodotto di importazione presenta sempre maggiori problematicità rispetto al prodotto nazionale.