Clausola di salvaguardia automatica, reciprocità ed etichettatura - Ente Nazionale Risi

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Clausola di salvaguardia automatica, reciprocità ed etichettatura

 

Il riso “The future of Eu rice sector: a common strategy”, è il titolo del convegno svoltosi al teatro civico di Vercelli, organizzato dal ministero dell'Agricoltura e dall’Ente Nazionale Risi, che ha inaugurato Risò e che ha visto la partecipazione, oltre al ministro Francesco Lollobrigida, dei suoi colleghi e dei rappresentanti dei Paesi europei produttori di riso, Francia, Spagna, Romania, Bulgaria, Ungheria, Portogallo e Grecia a cui si è unita Malta.

 

«Dobbiamo proteggere il valore della qualità del nostro riso - ha esordito Lollobrigida - Siamo qui per costruire fondamentali sinergie che ci permettano di coinvolgere l’Unione europea e dare garanzie in termini di sicurezza alimentare. Rischiamo l’invasione di riso di bassa qualità».

Si prevede che le importazioni dell’UE da Paesi terzi raggiungeranno 1,5 milioni di tonnellate, principalmente da India e Pakistan e dai Paesi EBA (“Everything But Arms”) - principalmente Myanmar e Cambogia - che beneficiano di una tariffa doganale preferenziale (dazi zero) su tutti i tipi di riso e per tutte le fasi di lavorazione. Ciononostante, in alcuni Paesi esportatori si verificano casi di violazioni dei diritti umani (ad esempio, sfruttamento del lavoro minorile) o di utilizzo di principi attivi vietati nell’Unione europea o applicati in quantità superiori ai limiti normativi dell’UE (ad esempio, elevati livelli di triciclazolo).

 

Su questi temi si è registrata una totale sintonia dei rappresentanti di tutti i Paesi.

«Stiamo subendo una concorrenza sleale da chi coltiva riso senza rispettare i nostri standard di qualità - ha evidenziato Yanislav Yanchev, viceministro del Ministero dell'Agricoltura e dell'Alimentazione della Bulgaria - Dobbiamo tutelare le nostre produzioni e pretendiamo un intervento di Bruxelles».

«E’ necessario contrastare chi produce senza rispettare le norme che toccano ai nostri agricoltori - ha rincarato Philippe Mérillon - Amministratore Generale dello Stato del Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare della Francia - Sosteniamo l’iniziativa italiana per difendere il nostro patrimonio risicolo».

 

Non da meno le richieste del Ministro dell'Agricoltura dell'Ungheria, István Nagy: «Per difendere il nostro riso occorre una revisione delle tariffe doganali e condividiamo la proposta italiana di una clausola di salvaguardia automatica, al di sopra di una quota import definita. Inoltre - ha sottolineato Nagy - Dobbiamo lavorare per una semplificazione dell’utilizzo dei pesticidi per i nostri risicoltori, vietando i principi attivi solo quando ci sono quelli sostitutivi. Imporrei, poi, obbligatoriamente l’etichettatura di origine sui prodotti risicoli perché i nostri consumatori possano accedere a prodotti sicuri».

 

La semplificazione delle regole è una richiesta arrivata anche dal nostro sottosegretario al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Patrizio La Pietra: «I nostri agricoltori non possono perdersi tra le regole, devono stare in campo», ha ribadito.

Infine, altro tema sostenuto da tutti è stato la promozione del riso europeo. «Abbiamo un mercato interno di 450 milioni di persone - ha detto il Ministro dell'Agricoltura e degli Affari Marittimi del Portogallo, José Manuel Fernandes - Dobbiamo fargli sapere che il nostro riso è un prodotto di alta qualità, sostenibile perché rispetta l’ambiente. Scriviamoglielo sull’etichetta».

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